Fare lo zaino è un rito che richiede spazio, silenzio, concentrazione. È un esercizio di essenzialità, ricerca del frugale a colpi di sottrazione. Disponi sul tuo letto o sul pavimento della stanza tutto quello che pensi di portarti sulle spalle; svuota i cassetti e soppesa gli indumenti per valutarne il peso. Abbiamo armadi sempre troppo grandi e troppo pieni. Non ci vorrà molto per capire che fare uno zaino (per tre giorni o per una settimana cambia poco) è una questione di matematica: se pesi 60 chili, non puoi portarne 20 senza guastare l’esperienza del viaggio. Se hai uno zaino da 45 litri, il volume che contiene è quello e non di più.
Gli esperti dicono che il peso dello zaino deve essere intorno al 15 - 20% del peso corporeo, ma le varianti sono tante, a cominciare dal rapporto tra massa muscolare e grasso, dal genere e dall’età. Per un bambino si raccomanda un carico non superiore al 10% del peso. Per una persona adulta che pesi dai 60 ai 70 chili, il buon senso consiglia uno zaino di non più di 10 - 12 chili.
Se sono di meno, ancora meglio.
Ecco allora alcune regole e consigli per stare al di sotto dei 10 chili, e camminare in scioltezza, testa alta per non perdere nulla della bellezza del cammino.
1 Ricambio
La regola è "numero uno o al massimo due". Un paio di pantaloni lunghi, comodi e confortevoli per la sera (cotone d’estate, pile nei mesi più freddi). Un capo di pile o una felpa a maniche lunghe (il pile pesa meno del cotone). Un paio di sandali oppure scarpe da ginnastica comode. Una maglia intima di cotone o lana, buona anche per dormirci. Un paio di calze calde e confortevoli se è inverno, in estate nulla. Due paia di mutande: quando ne lavi un paio, ne hai sempre uno di ricambio: la microfibra asciuga in poche ore. E poi ci sono i capi che indossi mentre cammini. Anche qui vale la regola del numero uno (massimo due): un paio di pantaloni lunghi tecnici, un paio di pantaloni corti, una maglietta tecnica per camminare (massimo due, di cui una senza maniche), due paia di calze tecniche.
"Lo zaino insegna, indica impietoso quanto sono da ridurre le esigenze materiali, arrivando a far capire quanto poche esse in effetti siano."
2. Giacca a vento
La seconda regola riguarda la giacca a vento tecnica che protegga dal vento e, fin che può, dalla pioggia. Una buona giacca a vento protegge anche dal freddo. Offre invece poca protezione un K-Way.
Da evitare assolutamente impermeabili in plastica trasparente da stadio: con il vento vanno rapidamente in pezzi e fanno sudare quando si cammina. E poi ti fanno assomigliare a un sacco di rifiuti, cosa che non si può vedere.
3. Protezioni antipioggia
Gli zaini di qualità hanno in dotazione un coprizaino, che però non è impermeabile (ne esistono in commercio in tela cerata, ma pesano). Qui ci sono due scuole di pensiero: i viaggiatori più ordinati, che racchiudono il contenuto dello zaino in più sacchetti di plastica, poi ci sono i viaggiatori caotici, che propendono per un unico sacco nero ben spesso, il classico sacco della spazzatura, in cui infilare a casaccio tutto il contenuto dello zaino.
Entrambe le ipotesi sono valide in caso di pioggia.
UOMO AVVISATO: Se la tua escursione inizia con un cielo che promette fulmini e saette è consigliabile effettuare un controllo aggiuntivo del tuo itinerario e considerare quelli che potrebbero essere i disagi o i pericoli derivanti dall'acqua. Una buona idea è quella di girare al largo rispetto a sentieri che prevedono il guado di corsi d'acqua, che potrebbero venire investiti da una eventuale piena del torrente o essere soggetti a frane e smottamenti.
4. Sacco, lenzuolo e asciugamano
Sacco a pelo, sacco lenzuolo e asciugamano. Ormai le aziende ne producono una vasta gamma di modelli che rasentano l’immaterialità. Leggerissimi, di seta o microfibra, aggiungono solo un paio di etti al carico dello zaino. Si lavano e si asciugano in poche ore. Scegli prodotti di qualità, perché la doccia e il sonno notturno siano un piacere.
“Lo zaino ti vuole bene perché ti abbraccia. Ti avvolge affettuoso come un koala, come un bimbo che ti si aggrappa addosso.”
5. Igiene personale
Nel campo della cosmesi si può fare un grande lavoro ecologico di riduzione degli eccessi e dei consumi. Un pezzo di sapone di Marsiglia o di Aleppo all’olio d’oliva va bene per lavare se stessi e i propri indumenti.
Un contenitore piccolo di shampoo, dentifricio e spazzolino, un paio di forbici e poche altre cose bastano per stare in giro anche mesi.
Fatti crescere la barba per non portare rasoi, porta i capelli corti per non portare la spazzola, ma soprattutto per non avere bisogno di un phon.
6. Carta
La carta pesa, ma a volte non si può evitare.
Riduci all’indispensabile, cioè alle carte topografiche del territorio, a una guida affidabile del tuo percorso, ma senza scordare un altro tipo di carta che è bene avere con sé: una piccola scorta di carta igienica.
Evita invece salviette igienizzanti perché se le lasci in natura sono fonte di inquinamento.
“Un peso dello zaino ragionevole e ben distribuito è una fonte di equilibrio che pianta i piedi a terra e mantiene eretti.”
7. Concediti un lusso
Concediti il lusso di un solo oggetto inutile, ma bello e piacevole (e leggero): un volume di poesie di non più di 100 pagine, un’essenza profumata, il tuo trucco per la sera, una sciarpa di seta, un cappello stravagante, una piccola scorta di sigari Avana.
Perché le regole si fanno perché abbiano almeno un’eccezione e per il piacere di infrangerle.
E infine..
Riduci, scarta, rinuncia: alla fine ti trovi con un mucchietto di poche cose che saranno il tuo fardello. Metti tutto nello zaino accuratamente; ogni cosa dovrà sempre stare nello stesso identico posto, perché ogni giorno tu possa ritrovarla facilmente. Indossa lo zaino e sali su una bilancia, quindi pesa te stesso senza zaino e fai ancora un po’ di aritmetica.
E se necessario sottrai ancora.
Preparati dunque a trascorrere il tempo del tuo viaggio con gli stessi identici abiti che diventeranno stinti e logori sotto il sole, ma sceglili con cura, perché saranno la tua divisa.