I nostri ricordi di viaggio più belli

Oggi è la Giornata Mondiale del Turismo, e noi abbiamo deciso di parlare di quello che del turismo amiamo moltissimo: la sua eccezionale capacità di creare ricordi indimenticabili. Donarvi nuovi ricordi è da sempre una delle nostre missioni più grandi: ci piace immaginarvi mentre costruite immagini a cui potrete attingere quando volete ricordarvi un momento in cui siete stati molto felici.

Niente come viaggiare, infatti, accende i sensi, rende elastica la mente, dona nuove prospettive e soprattutto momenti importanti, che si trasformano in ricordi indelebili. Rilassati, stimolati, liberi, aperti - in vacanza siamo tutto questo, ci lasciamo toccare nel profondo da quello che ci circonda, siamo più vulnerabili, flessibili, disposti a farci emozionare. 

Abbiamo chiesto al nostro team quali sono i ricordi di viaggio che non dimenticheranno mai.

Ecco quello che ci hanno raccontato: 

Tullia & il Cammino di Francesco 

Partita, zaino in spalla, da Firenze in direzione Assisi, dopo 220 km lungo la Via di Francesco, affronto l'ultima salita nel Bosco di San Francesco. Inaspettatamente appare la semplice maestosità della Basilica. Un fiume di lacrime scende incontrollato mentre mi travolge una profonda e sconfinata sensazione di gioia, orgoglio, senso di realizzazione e forza. Rido e piango allo stesso tempo. 

Greta & l'Islanda 

Soffro di claustrofobia e quella mattina saremmo entrati in una grotta.

Avevo un po’ di timore, nonostante le rassicurazioni della guida. Non mi sono mai sentita schiacciata o soffocata, in quella grotta.

Non avevo mai visto qualcosa di così bello, perfetto, conturbante.

L’acqua scava la grotta nei periodi in cui le temperature salgono, solidificandosi in nuove forme al ritorno di ogni stagione fredda.

La Grotta di Ghiaccio, che non rimane mai uguale a sé stessa: così la chiamano.

L’acqua ghiacciata disegna soffitti e pareti di un azzurro vivido, avvolgente, inebriante, mentre l’aria fredda e pungente entra nei polmoni, e il tempo è scandito dal rimbombo delle gocce che cadono.

Un ricordo vivido ancora dopo molti mesi, e so rimarrà tale anche fra 50 anni.

Dario & il Canada 

Il mio ricordo di viaggio più bello è il viaggio in Canada a casa del mio miglior amico, quando avevo 18 anni. Mi trovavo in un paesino affacciato sul Lago di Eireau, immerso nella natura. I colori sfarzosi e i panorami mozzafiato si alternavano a ogni passo, creando un'atmosfera idilliaca che seduceva gli occhi.

Ricordo i risvegli in tenda al mattino, dopo serate trascorse con gli amici attorno al fuoco, ascoltando il suono delle onde ed il rumore del silenzio. Le giornate erano piene di avventure: passavamo ore in moto d'acqua, seguivamo corsi di barca a vela e ci godevamo le grigliate della domenica in famiglia.

La maestosità e l'imponenza delle cascate del Niagara sono indescrivibili. L'avventura di avvicinarsi a esse con le barche è unica: ho potuto ammirare l'arcobaleno che si forma grazie agli spruzzi d'acqua e affacciarmi sulla prima città americana.

Un'altra tappa indimenticabile è stata la visita a Toronto: ritmo, ebbrezza e fermento di una metropoli davvero affascinante.

Luca & La Via degli Dei 

Uno dei miei ricordi preferiti è l'espressione di incredulità, sollievo e beatitudine di un mio amico che giunto completamente esausto all'ultima tappa della Via degli Dei vede comparire in lontananza Firenze.

Cecilia & l'India 

un ricordo che viene spesso a trovarmi a distanza di tempo è l'alba sul gange, a varanasi, accompagnata da una guida amica di mia cugina. osservare e percepire la sacralità e la potenza di questo fiume per la popolazione indiana mi ha suscitato quasi invidia, per la reverenza nei confronti di un elemento naturale. è stata la massima espressione di quello che per me è stata l'india: mistica, ipnotica, profonda.

Sara & i sensi in viaggio 

I ricordi di viaggio più belli sono quelli che mi suscitano sensazioni: il canto dei muezzin in Marocco, dai Minareti, all'ora del tramonto, quando il sole si posa sui tetti e li tinge di rosa; il gioco di luci e ombre nei souk di Marrakech, dove perdersi è obbligatorio; il sapore unico e inimitabile del tè alla menta, bevuto a qualsiasi ora; l'espressione intensa nel volto delle ballerine di Flamenco a Siviglia; i primi morsi a frutti sconosciuti in Thailandia, o il sapore del latte di cocco, bevuto direttamente dalla noce appena colta dall'albero; la pelle ruvida degli elefanti; i plancton, che illuminano il buio pesto, alle Phi Phi Islands; un aperitivo improvvisato a Parigi per terra, lungo la Senna, con le mie amiche di sempre; l'odore dei libri usati dei bouquinistes.