È il punto di partenza di questo affascinante cammino e, da sola, vale il viaggio che si fa per raggiungerla: Palermo, la città di luci e ombre, apre il sentiero che conduce attraverso l’entroterra siciliano fino alla bella Agrigento, la tappa conclusiva del cammino.
La Magna Via Francigena ricalca la viabilità interna anticamente in uso dalle greggi in transumanza (le cosiddette trazzere - antichi sentieri sterrati), ma anche dal traffico mercantile locale. Percorrerla non è soltanto un atto fisico, di movimento nello spazio, è un viaggio nel tempo, alla scoperta di ritmi dimenticati, orizzonti sconfinati e sorrisi sinceri della gente del luogo.
Paesaggi della Magna Via Francigena
È il calore avvolgente della Sicilia, lo stesso che si respira a Palermo. L’atmosfera cosmopolita della città, il chiacchiericcio dei mercati, i mille sapori e odori che si diffondono in ogni angolo: non è facile scegliere da che parte andare e le strade si aprono su infiniti itinerari possibili.
Anche l’arte a Palermo ha mille sfaccettature: la città è un tripudio di stili e correnti artistiche differenti che si accavallano fra loro e raccontano una storia millenaria: dall’origine fenicia, alla dominazione arabo-normanna a quella spagnola. Camminare per le strade del centro è come compiere un viaggio a ritroso nel tempo fra ville romane, palazzi barocchi, intarsi arabeggianti e mosaici bizantini.
La Cattedrale di Palermo - dal 2015 fa parte del sito seriale UNESCO "Palermo arabo-normanna e le cattedrali Cefalù e Monreale"
Fontana Pretoria o Fontana della Vergogna, come la chiamano i siciliani. Realizzata nella seconda metà del 1500 a Firenze, fu poi smontata e acquisita dalla città di Palermo. Fu definita dal Vasari una piazza senza eguali in Italia, per la sua straordinaria bellezza. Le origini di un tale appellativo sono tuttora incerte; tra le tante versioni raccontate pare che la fosse la nudità delle statue a scandalizzare le suore del convento antistante e rendere la piazza "vergognosa".
"I quattro canti", la celebre piazza ottagonale situata all'incrocio dei due principali assi viari della città, la Via Maqueda e il Cassaro, rappresenta il centro della Palermo barocca. Le facciate che formano la piazza sono sempre illuminate, dall'alba al tramonto; per questo sono anche conosciute con il nome "Teatro del sole". Ognuna di esse riproduce statue e allegorie differenti legate alla città.
Non si può fare a meno di camminare con il naso all’insù, a Palermo. E la meraviglia è indiscussa, ma è prerogativa di coloro che sanno coglierla anche laddove meno immediatamente visibile, nascosta tra le mille contraddizioni di una città dal fascino decadente, tra il grigiore delle periferie, i rifiuti abbandonati ai lati delle strade, lo sfrecciare delle auto senza regola.
Non si ama Palermo come si ama un bel quadro, quello è semplice, viene d’istinto. Palermo va capita, conosciuta poco a poco, ascoltata in silenzio. Solo allora rivelerà la sua bellezza. Come succede sempre con le cose più preziose.
Scopri il viaggio: La Magna Via Francigena
Scritto da Chiara |